
Cinema multisala

Banca

Farmacia

Ufficio Postale

Parrucchiere

Bar Tilde

Bar la meta

Corfinium cafè

Macelleria Di Placido Giancarlo

Allevamento di ovini e caprini

I Sapori del Parco

Cor.Carni S.A.S. Di Barone Mario

Azienda Agricola "Bosi Luigi"

Di Bacco Vini
Parco Archeologico Don Nicola Colella
Era l’antica via Tiburtina Valeria, che conduceva da Roma a Corfinio, per poi raggiungere l’Adriatico a Pescara. Qui è stata scoperta e riportata alla luce “La Civita”: l’insieme dei marciapiedi, delle tabernae e della grande domus residenziale, ornata di giardini, peristili, pavimenti a mosaici, fontane e persino di un complesso termale alle porte dell’antica Corfinium. È il cuore del Parco Archeologico conosciuto come Piano San Giacomo, scavato principalmente negli anni ’90 del secolo scorso. A questo si aggiungono l’Area Sacra del Tempio Italico sulla via di Pratola Peligna, caratterizzata da edifici religiosi e necropoli, già indagate da De Nino e l’area della Fonte di Sant’Ippolito, dove sono state scavate alcune tombe a grotticella e un probabile tempio dedicato ad Ercole Curino. Il teatro da 4200 posti e 75 metri di diametro resta, invece, inglobato nel centro storico, ben riconoscibile dalla conformazione ad ellisse della Piazza che porta il suo nome,…
Museo Civico Archeologico Antonio De Nino
Un antesignano del biberon in terracotta. Le tessere di abbonamento di ingresso del teatro in ceramica. Il bacio di due amanti ripreso sulla pietra scolpita. E poi gioielli in ambra dalle terre del nord Europa, olpai (vasi) e collari dai territori gallici, fiaschetti a testa di donna apuli, un brucia-incensi sul modello egiziano. Decorazioni da tetto di ambiente orientale, un balsamario ancora contenente unguento di 2000 anni fa. Innumerevoli statuette votive dedicate ad Ercole Curino ed alcune più insolite come il “ragazzo vestito alla greca” o il minuscolo cammeo dell’Imperatore Claudio. E ovviamente una delle prime monete con la scritta Italia. Questi sono solo alcuni esempi della ricchezza e originalità dei reperti conservati nel Museo Archeologico di Corfinio, allestito nel 2005 all’interno del seicentesco Palazzo Trippitelli, che ripercorrono la presenza umana dal paleolitico all’epoca medioevale, con ampio spazio dedicato ovviamente all’epoca italico-romana. La…
Lapidarium
Inaugurato nel 2020, la nuova esposizione nel centro storico raccoglie decine di lapidi, steli, pietre tombali e lastre commemorative del periodo romano e italico, tradotte e organizzate così da raccontare la storia degli uomini e delle donne che hanno vissuto nella Piana Peligna. Storie curiose e insolite come quella del fabbricante di selle che in punto di morte ricorda sua madre o della “rarissima” donna Antonia, moglie e matrona tanto amata. Tra le pieghe incise nella roccia emerge la quotidianità e la festa, la vita contadina e i giochi gladiatori. Interessanti anche le tracce della famiglia di Ovidio, il famoso poeta latino, nato a Sulmona, la cui gens possedeva terreni e proprietà nel cuore della valle peligna. Sembrano raccontare che il giovane artista non amasse affatto la campagna, ma preferisse la vita mondana e sregolata di Roma.
L’armonica di Nonno Sandro
Incantevole piccola ospitalità diffusa nei vicoli storici del borgo, con camere triple e quadruple panoramiche, con bagno e uso cucina. Piccoli tavoli nei vicoli per la colazione e il relax. Ben curato e decorato di mille fiori.
Escursioni con Luciano: ogni passo la tua meta
Un filosofo dello scarpone. Nonostante le molte qualifiche professionali, definirlo “solo” una guida ambientale escursionista è davvero riduttivo. Luciano di Berardino (Guida Aegae) è un artista del sentiero, una di quelle persone in cui compagnia ogni passo diventa un cammino e ogni cammino è già la propria meta, perché parte di una crescita personale di conoscenza. Del mondo, del territorio, della natura e anche di sé. Luciano sceglie con cura i percorsi dove organizzare le sue escursioni, proponendo sempre trekking a tema nelle zone meno battute dal turismo di massa, che permettono di approfondire la storia, la cultura e l’ambiente dove si cammina. Partendo da Raiano, dove ha la sua sede, si può seguire il suo passo sicuro in tutta la Maiella, la Piana Peligna, l’Abruzzo, sino all’Adriatico marchigiano e pugliese. Oltre all’Acquedotto delle Uccole e a Rava Tagliata, ad esempio, accompagna in notturna a scoprire i gufi al Bosco Sant’Antonio o in pellegrinaggio…
Acquagarden: la piscina tra i monti
Che fare quando torni dalla Florida a vivere in Abruzzo e ti rendi conto che non c’è un posto dove i piccoli possano imparare a nuotare? Crei il tuo parco acquatico personale. Così, quasi trent’anni fa, Ina Vallera e Gregorio Puglielli, rientrati dagli Usa, hanno aperto il loro bel giardino ai bambini della Piana Peligna, organizzandosi sino ad avere una piscina sportiva per nuoto libero, una piscina ricreativa con trampolino tuffi e acquascivolo, una vasca dedicata solo ai bambini ed una idromassaggio dove i genitori possono rilassarsi. Fuori dall’acqua, sotto il panorama della Maiella, un ampio solarium con ombrelloni, sdraio e lettini, una parco giochi in sabbia, uno spazio barbecue e un ristorante.
Vie d’acqua in kayak, rafting e tubing
Salti in gommone, criniere al vento, schizzi d’acqua cristallina, galoppate sui prati, colpi di pagaia. Se sognate una giornata così, senza bisogno di viaggi esotici, Lorenzo Zarlenga di Abruzzevolmente vi organizzerà, nei confini della Piana Peligna, un’avventura indimenticabile a portata di famiglia. Partendo da Rocca Casale potrete risalire, per circa un ora e mezza, il fiume Sagittario a cavallo, con i tranquilli e affidabili animali del Circolo Ippico Contrada Orsa di Marco e Assunta, dal passo sicuro, anche se non avete mai inforcato una staffa. Raggiunta Pratola Peligna e indossati caschetti e giubbini, potrete godervi un’oretta di divertente discesa in tubing (grosse ciambelle gonfiabili) sul canale del Vella, adatta anche ai bambini che li possono governare da soli e “psichedelica” per gli adulti, che devono imparare a lasciarsi andare al turbinio della corrente. E infine, avendo preso un po’ di confidenza con l’acqua e la velocità, potrete ridiscendere per…

Albergo Ristorante Excelsior

B&B I 4 parchi

Al vecchio mulino da Nonna Ninetta

Casa Laura

Nova Domus
Ristorante Taverna Vecchia
Nello storico edificio dove sorgeva la stazione di posta, una trattoria dai caldi colori pastello per una cucina abruzzese tradizionale semplice, accogliente e genuina. Speciali i primi: tagliatelle alla chitarra con sugo abruzzese, gnocchetti al sugo di agnello, polentina con costine. Secondi con carne locale: arrosticini di pecora, grigliata e salsicce di fegato. Molto ricchi i contorni e ottimi i dolci. Prezzi contenuti e porzioni abbondanti. Proprio alla partenza del Sentiero della Vedetta.
B&B Italicum di Zelaide Fratacchione
La signora Zelaide vi accoglierà con entusiasmo e gran cuore nel B&B che ha progettato col marito all’interno del palazzo padronale storico, affacciato sulla piazza-teatro di Corfinio, che conserva le scale originali in cotto e il soffitto a volte con i mattoni del 1800. Ampie camere con vista sul gran sasso, con bagni notevoli e spaziosi, dotati di idromassaggio, terrazza panoramica immersa nel verde ben curato, per la colazione e l’aperitivo.
Confetti Ovidio
Girano per ore dentro piccole betoniere sino a trasformarsi in dolcissime perle bianche, che nascondono il loro cuore segreto di mandorla tostata e cioccolato. È una curiosa sorpresa scoprire come vengono realizzati, ancora manualmente, i famosi confetti di Sulmona. Dora di Rocco e il marito Fausto Carugno accompagnano sempre con passione ogni visitatore ad esplorare il laboratorio di produzione artigianale, nel retro del dolcissimo spaccio di vendita, dove è esposto tutto un mondo di originali creazioni in tulle, organza, fil di ferro, carta e confetti che Dora realizza rigorosamente a mano. Bomboniere a forma di fiori, scoiattoli, gattini, coniglietti, bamboline, fatine, libellule, farfalle e pavoni, uniche nel loro genere, con abbinamenti di sapori creati dal mastro confettiere originali ed intriganti: menta e liquirizia, arancia e cannella, melone, banana e fragola, nocciola tostata o ciliegia candita ed una moltitudine di liquori, dal Grand Marnier alla Genziana, dal limoncello…
Apicoltura Fratelli Carfagnini
Riconosce l’umore delle sue api dal rumore che fanno danzando e capisce quando è il momento di spostare i suoi alveari itineranti. Pratica l'apicoltura nomade Vincenzo, posizionando le sue arnie nei siti migliori per ottenere miele speciali. A maggio ad esempio, sono tutti sul ponte di Corfinio, per la prima fioritura delle acacie e delle albicocche. A Giugno, si arriva sino all’Abbazia di San Celestino, per il timo e l’ailanto che regalano mieli delicati e fruttati. E verso luglio arriva il momento del raro miele di Sideritis Syriaca, la stregonia siciliana, conosciuto per le sue qualità curative. Anche se il suo laboratorio di confezionamento e smielatura è a Scanno, è nella Piana Peligna che Vincenzo alleva e “pascola” le sue api. I suoi originali prodotti sono in vendita dall’Alimentari Antonucci.
Caseificio Pratello
Escono fresche fresche dalla loro ruota e si tuffano nel latte: le ciliegine di mozzarella fanno tutto da sole anche se sono piccole, mentre trecce, burrate e caciocavallo hanno bisogno della mano esperta del casaro che le modella dall’impasto ancora caldo e fumante. È un’affascinante viaggio dal cuore di latte la visita guidata al caseificio Pratello, tra i profumi che sanno d’estate ed assaggi indimenticabili di morbida, candida, gocciolante polpa di mozzarella. Eleonora ha preso le redini dello storico caseificio di famiglia, che dal 1976 lavora il miglior latte abruzzese per realizzare caciocavallo e scamorza primosale, burro e ricotta e che oggi produce anche mozzarelle in ogni forma e dimensione, formaggi ovini e caprini e lo yogurt fresco. Tutto senza interrompere mai il contatto diretto con i clienti, con lo spaccio aperto per le vendite dal lunedì al sabato con orario continuato e organizzando, su prenotazione, le visite guidate alla lavorazione.
Antica Casa Vitivinicola Italo Pietrantonj
Un’eco ed una vibrazione mai provata. Una sensazione psichedelica di estasi e benessere. Senza ancora aver nemmeno iniziato ad assaggiare un bicchiere dei famosi “Cerano” (Montepulciano d’Abruzzo DOC Riserva, Cerasuolo DOC Superiore, Trebbiano DOC Superiore e Pecorino IGT) della Cantina Pietrantonj. 14 metri sotto terra, l’antica cisterna da 700 hl, interamente rivestita da mattonelle vetrate di murano, con la sua temperatura naturalmente costante e l’incredibile riverbero del suono permette un'esperienza indimenticabile di degustazione dell’ampia gamma di etichette della antica casa vinicola “diffusa” nel centro storico di Vittorito. La visita guidata della degustazione, passeggiando tra i vicoli del borgo, accompagna alle varie strutture che nei secoli hanno permesso la produzione e la salvezza del Montepulciano. La prima tappa è la cantina moderna, guidata oggi - otto generazioni dopo Nicola Pietrantonj, nel 1889 primo enologo abruzzese - dalle sorelle Roberta e…
Camilla Rizzetto: pasta all’uovo
Che ci fa una friulana che produce pasta all’uovo meglio di una romagnola nel cuore della Maiella d’Abruzzo? “Mi sono scelta il miglior posto dove vivere” risponde Camilla Rizzetto, che da più di vent’anni ha aperto pastificio e gastronomia nei vicoli storici di Pratola Peligna. “Sono arrivata per amore, seguendo mio marito - continua Camilla - ma mi sono fermata perché il paese mi ha accolta in maniera squisita. Tutti mi hanno sostenuto e incoraggiato quando ho deciso di aprire la mia attività, anche se così fuori dalle tradizioni culinarie locali ed adesso tutti conoscono i miei spaghetti alla chitarra”. Ci sono anche ravioli, tortelli, gnocchi e lasagne ovviamente tra le specialità di Camilla, che offre anche primi piatti cucinati, soprattutto di pesce e rosticceria.
Frantoio Fantasia: Olio EVO Champagne
Non dimenticherete la struttura, un antico frantoio del 1700 riportato agli antichi splendori, con tanto di mole e presse centenarie. Non dimenticherete l’accoglienza, da parte di Sandra e Francesco Fantasia, che hanno fatto dell’eccezionalità del loro olio un motivo di vita. Non dimenticherete la storia di due varietà di olive coltivate in biologico - la Rustica e la Gentile - che crescono solo nella valle Peligna, raccolte delicatamente e cernite a mano, trasportate al frantoio con appositi contenitori areati e molite entro sei ore dalla raccolta, con una frangitura a freddo a ciclo continuo a 27°. Ma soprattutto non dimenticherete il profumo dell’olio Champagne, che esprime sentori di fieno e pomodoro, né tantomeno il sapore di questo prodotto equilibrato ed armonico, con leggere punte di amaro e piccante. Perché è “solo” questo alla fine, che ha fatto vincere all’Olio Fantasia, già presente nelle guide Gambero Rosso e Slow Food, la medaglia di bronzo al…
Tenute del Castello: l’antico vitigno
Già Ovidio, nel I secolo a.C., canta della campagna Peligna, perfetta per la produzione di vino, perché ricca d’acqua e rigogliosa d’erbe, nonostante il sole estivo che “spacca la pietra e la stella del cane di Icaro risplende violenta”. Una conca quindi calda d’estate, ma circondata dalle vette innevate di tre Parchi Nazionali (della Majella, del Sirente e il Parco d’Abruzzo, Lazio e Molise). Grandi escursioni termiche che producono grandi cru. Come quella del vitigno più antico d’Abruzzo, un Montepulciano impiantato nel 1915, compreso nei 50 ettari delle Tenute del Castello. Coltivati in modo naturale e biologico, secondo i principi della filosofia biodinamica di Rudolf Steiner, favorendo lo sviluppo dell’humus e il miglioramento del terreno, così che le piante trovino spontaneamente nutrimento e difese, senza l’uso di concimi, diserbanti o pesticidi, i vitigni si sono arricchiti nel 2020 di un nuovo progetto per la clonazione del Montepulciano centenario,…
Angela Barone: arte del ricamo
Angela ricama e lavora al tombolo da quando ha memoria e con la stessa passione di quando, da bambina, chiese di frequentare la Scuola del Merletto di Scanno. Nel tempo ha aggiunto alle sue collezioni il macramè, il merletto ad ago, il ricamo sfilato o quello rinascimento e tutti i pizzi più pregiati. Il grave incidente che qualche anno fa le ha portato via alcune falangi delle dita della mano non le ha impedito di creare, in onore della sua città, un ricamo a rete a fili contati con la riproduzione della storica moneta del I secolo, battuta per siglare la pace tra la Lega Italica e Roma, dove per la prima volta appare il nome Italia. Appassionata al motivo storico, ha iniziato a realizzare disegni e merletti con i fregi della Cattedrale, per adornare coperte, cuscini, centrini, tovaglie, persino paralumi, borse e gioielli.
Agricola Campagna: aglio e zolle di Corfinio
Vincenzo Campagna non può certo fare il vampiro: la sua passione è l’aglio. E non un tipo qualsiasi, ma l’aglio rosso della Valle Peligna, conosciuto come aglio di Sulmona, una varietà autoctona, riconoscibile per le tuniche rosso vinaccia che racchiudono gli “spicchi” (bulbilli in termine tecnico), dall’aroma piccante, elevatissimo valore di allicina ed oli essenziali e testa molto serrata, che permette una lunga conservazione, sino ad un anno dalla raccolta. Certificato dal Ministero e con seme da azienda certificata, Vincenzo lo coltiva con amore, da 15 anni, seguendo il disciplinare di produzione integrata e la certificazione Global Gap, nei quattro ettari di terreno attorno alla città di Corfinio, annodando a mano le trecce tradizionali da 52 teste, una per ogni settimana dell’anno e soprattutto raccogliendo, sempre manualmente, nel mese di maggio, le “zolle”. In questa varietà di aglio, infatti, lo scapo floreale che emerge al centro in primavera deve essere…
Alimentari Antonucci: il Liquore Corfinio
Correva il 1858 quando il giovane alchimista Giulio Barattucci miscelando e distillando tra gli alambicchi 42 varietà di erbe, fiori, bacche, semi e radici raccolti sui monti della Maiella, ottenne la ricetta di un liquore a 39° alcolici, su base dolce, dal brillante colore dorato grazie allo zafferano d’Abruzzo, che brevettò col nome di Corfinio. Erano gli anni delle grandi battaglie per l’unità d’Italia, anche contro il Vaticano e non fu un caso se il giovane patriota scelse di dedicarlo alla prima capitale della Lega Italica che, nel I secolo a.C., osò sfidare e tener testa a Roma, per il pari diritto di cittadinanza oltre il territorio capitolino. Ancora oggi il distillato ultracentenario, viene venduto nelle sue anforette tradizionali di ispirazione ellenico-etrusca o nelle bottiglie in vetro che lasciano intravvedere l’inconfondibile colore aureo, nel curioso negozio di Teresa Antonucci, uno di quegli spacci di una volta, che uniscono alimentari e merceria,…
Gino Fallavolita: il colore che non teme
Vent’anni come falegname. Disegnando, dipingendo, schizzando per tutto il tempo. Poi nel 2019 la svolta, con la prima mostra personale in ricordo del grande terremoto dell’Aquila. Il colore soprattutto, al centro della sua arte, ma non era mai soddisfatto del risultato. Così, come gli artisti del Rinascimento, Gino Fallavolita, forte dell’esperienza in bottega, si è messo a trafficare tra smalti e polveri, impregnanti e flatting, sino a realizzare una vernice di sua creazione, lavabile, inattaccabile del sole e dal tempo, con cui dipinge direttamente su legno. I risultati sono grandi quadri dai colori sgargianti e dallo stile inimitabile, che possono adornare balconi, gazebi, locali all’aperto, non a caso, sempre in bilico tra insegne pop, murales, futurismo e urban graphic novel.
Antonio Colella: pittore oltre
Se non è immerso nel suo laboratorio a sperimentare nuove idee, lo potete trovare al bar della moglie Carla, dove espone le sue opere poliedriche e cerca ispirazione studiando i vari stili, le epoche artistiche e gli autori del passato, per provare - come dice - “ad andare oltre ad ogni genere e fare qualcosa di più”. Ha iniziato a disegnare a 6 anni e da allora non ha più smesso, passando per l’Accademia d’Arte, sia come allievo che come insegnante. La sua passione resta la pittura paesaggistica a cui collega un’inconfondibile stile figurativo che mescola pop art, fumetto e murales naif. Oltre alle innumerevoli tele, realizza anche sculture, soprattutto su pietra e di piccola dimensione, che diventano gioielli come arte da indossare.

Abbazia di Santo Spirito al Morrone
Eremo di Sant'Onofrio al Morrone
Appena più in alto dell’Area Archeologica di Ercole Curino, seguendo il ripido sentiero a gradoni, si trova l’Eremo di Celestino V, il Santuario costruito intorno al luogo di isolamento e preghiera prediletto da San Pietro da Morrone, che egli stesso volle dedicare a Sant’Onofrio quando venne eletto al soglio pontificio con il nome di Celestino V. Nel mistico luogo di preghiera resta intatta la grotta del Santo, la chiesa e l’oratorio.

Area Archeologica di Ercole Curino
Le ripide pareti del Monte Morrone hanno ispirato la spiritualità ed attirato la devozione dei credenti sin dall’antichità. A metà costone della montagna, gli scavi archeologici degli anni ’50 del secolo scorso, avviati con la convinzione di ritrovare la domus del poeta Ovidio, nato proprio a Sulmona, portarono alla luce un grande Santuario dedicato ad Ercole Curino, già utilizzato dalle genti peligne e ulteriormente ampliato dopo la Guerra Sociale nel 89 a.C. Del grande luogo di culto resta oggi ben visibile l’ampia scala d’ingresso monumentale, oltre ai basamenti del tempio e delle tabernae.
Sorgente La Solfa
A poca distanza dal parcheggio di accesso all’Eremo di San Venanzio si trova la Sorgente La Solfa, un piccolo affioramento di acque termali sulfuree fredde, che sgorgano tutto l’anno a 12°, utilizzate sin dalle epoche remote per le loro proprietà curative e disintossicanti, come sembra dimostrare un muraglione del II secolo d.C. Nel piccolo laghetto dalle acque azzurre, attrezzato con tavoli picnic, non è raro avvistare l’Airone Cinerino, simbolo della Riserva.
Eremo e Gole di San Venanzio
Arroccato a 500 metri letteralmente a cavallo del fiume Aterno, nel cuore della Riserva Naturale Orientata delle Gole di San Venanzio, l’Eremo resta come un ponte tra due mondi, quello d’acqua delle cascate della forra e quello d’aria, dove volano l’Aquila reale, il Falco pellegrino e il Lanario. Nel III secolo d.C. Venanzio da Camerino, nobile romano convertito al cristianesimo, scelse le grotticelle su queste ripide pareti, su cui oggi nidificano i rapaci, per il suo eremitaggio. Ancora oggi, nella parte inferiore della loggia del XV che collega i due lati del canyon, si trova la roccia nuda su cui riposava il Santo che, secondo la tradizione, avrebbe proprietà curative contro i reumatismi e i problemi renali. All’interno anche una pregiata composizione di sculture in terracotta, rappresentanti la deposizione di Cristo, dalle fattezze curiosamente orientali. Oltre ad un vero ponte sul fiume, la Riserva è un corridoio ecologico fondamentale tra il Parco del Sirente-Velino…

Parco Nazionale della Maiella e Centro Visita del Lupo
La più grande popolazione di camosci appenninici d’Italia. L’unico sito di riproduzione dell’Orso fuori dal Parco d’Abruzzo, con due femmine riproduttive. Undici branchi di lupi, con un totale di 50 esemplari stabili. E poi lontre, aquile, pivieri rari. Il Parco Nazionale della Maiella può vantare una serie di primati nella protezione faunistica e la Piana Peligna, adagiata ai piedi del massiccio del Morrone, è il suo versante occidentale e più facilmente raggiungibile. Un gran numero di sentieri parte dai borghi storici di Corfinio, Pratola Peligna, Roccacasale e Popoli per esplorare il massiccio, separato dalla catena della Maiella dal canyon del fiume Orta.
Basilica di San Pelino
Con la caduta dell’Impero Romano, Corfinio seguì le sorti della capitale, razziata dai Goti prima e dai Longobardi poi. È proprio dalla signoria o gastaldato longobardo di Valva che prende il suo nome la Basilica Valvense o Cattedrale di San Pelino, una delle architetture romaniche più importanti del territorio abruzzese. Nel 1075 il vescovo Trasmondo ne inizia la costruzione, probabilmente sotto forma di restauro di una precedente chiesa, attorno al luogo dove fu martirizzato San Pelino, verso la metà del IV secolo. Completata nel 1124, fu sede della Diocesi di Valva e Sulmona e ospitò dal 1181 le reliquie del Santo. Oggi è costituita dal complesso della Chiesa Cattedrale, dall'Oratorio di Sant'Alessandro, dalla Torre e dall'Episcopio, che ospita un monastero di suore di clausura. Al suo interno conserva il pulpito originario del XII secolo e alcuni affreschi duecenteschi, oltre ad un coro ligneo del 1700.