Lo storico e geografo greco Strabone la definisce una metropoli. Cesare descrive le sue mura come invalicabili. Qui per la prima volta il concetto di Italia non fu solo un nome, ma divenne un simbolo, un’ideale attorno a cui riunirsi e combattere per l’uguaglianza di diritti, la giusta redistribuzione della terra e la democrazia rappresentativa.
Frequentata sin dall’epoca paleolitica, la Piana Peligna iniziò a raccogliere centri abitati stabili dall’Età del Ferro, per poi svilupparsi in epoca storica, nel V secolo a.C. Per quanto dell’antica Corfinium restano oggi poche testimonianze, nel periodo della prima espansione romana fu un centro fondamentale lungo la via Valeria - costruita nel III secolo a.C. - per lo sviluppo della Repubblica.
E tra il 91 e l’89 a.C. fu sicuramente il fulcro di una battaglia i cui echi risuonano ancora oggi: il diritto di cittadinanza. Qui, infatti, durante la Guerra Sociale, si riunirono i rappresentanti eletti dei popoli della Lega Italica, sino ad allora alleati e socii di Roma, in rivolta contro il Senato, che, nonostante il loro contributo nelle innumerevoli guerre, contro i punici di Annibale e i macedoni di Perseo, aveva negato la concessione di pari diritti con la cittadinanza romana e la redistribuzione delle terre. Corfinium fu scelta come capitale, con il nome di Italia, che, da allora, rappresentò l’ideale di uguaglianza e democrazia tra i popoli della penisola. Venne eletto un Senato rappresentativo e coniata la prima moneta in argento con il nome Italia, fregiata da un lato dal volto femminile della nazione, coronato di alloro, e dall’altro del giuramento di fedeltà tra i popoli italici. La guerra fu terribile e sanguinosa. Nei due anni di scontri continui, estesi dall’Umbria alla Puglia, secondo i calcoli degli storici perirono oltre 300.000 uomini da ambo le parti. Il conflitto non terminò con una vera vittoria da parte degli Italici, militarmente sconfitti, ma con una pace duratura in tutta la penisola, ottenuta alla fine con il riconoscimento, da parte di Roma, delle esigenze e dei diritti degli Alleati. Negli anni immediatamente successivi, la cittadinanza romana e i diritti connessi furono estesi gradualmente a tutti i popoli italici, creando il presupposto dell’Italia “unica e indivisibile”.
La grande città di Corfinium seguì poi le sorti di Roma, con la decadenza del V secolo d.C. legata alle invasioni delle popolazioni dal nord, ma ricostruita con impianto medievale nei secoli seguenti. Sino ad assurgere al ruolo di concattedrale, assieme a Sulmona dal 700 d.C. Quando nel 1294 Pietro da Morrone, eremita della Piana Peligna fu eletto al soglio pontificio con il nome di Celestino V, la città era di nuovo al centro della scena politica italiana. Solo con il devastante terremoto del 1706, che distrusse ogni città del circondario, iniziò il grande spopolamento del territorio, che proseguì nei decenni successivi, sino agli ultimi anni del secolo scorso, quando lo storico Antonio de Nino iniziò la riscoperta del glorioso passato della città.