Sentiero della Vedetta


Lunghezza: 5,7 Km. Dislivello: 560 metri. Durata: 2 ore . Tipo di strada: misto di sentieri e mulattiere non carrabili.


Partendo dalla strada che collega Corfinio con Roccacasale, all’altezza della rotonda sulla SS17, il sentiero S4, tabellato dal Parco della Maiella, permette di salire dal fondo valle fino alla Fonte del Beato Mariano (quota 800 m.), da cui partono numerosi altri sentieri per proseguire l’esplorazione del Monte Morrone. Questo era il percorso utilizzato durante la transumanza, per spostare le greggi verso i pascoli estivi dopo l’inverno nella piana. Per non far disperdere le pecore, durante il il cammino, i pastori ricoprivano di sale da cucina le rocce presenti lungo il tragitto (in dialetto “le Salére”: la Saliera), così che gli animali seguivano la scia saporita verso le cime. Il latte di queste transumanze aveva un sapore caratteristico, leggermente sapido. Arrivati a quota 600 m. circa a metà strada, poco prima di entrare in un fitto bosco di faggi e pini neri, si arriva ad un punto panoramico (in dialetto “la Uadétte”: la Vedetta). Dal costone di roccia che domina questa zona, si può osservare la meravigliosa Valle Peligna: guardando a destra, si intravedono le sorgenti del fiume Pescara a Popoli e di fronte, gli appezzamenti terrieri di Vittorito e le antiche rovine di Corfinium, a sud si riesce a scorgere anche Sulmona, città che diede i natali al poeta Ovidio Publio Nasone. Poco dopo si raggiunge la Masseria Santa Croce, uno dei pochissimi esempi di masseria-castello o masseria fortificata rimanenti in tutta Italia. Oltrepassata questa meravigliosa struttura si passa davanti alla Fontana di Santa Croce (“Fundanèlle de Sanda Crèuce”), realizzata probabilmente quando fu edificata la vicina masseria, è rimasta pienamente attiva fino alla metà degli anni 80. Dopo un tratto in falso piano e un'ultima leggera salita si arriva alla Fonte del Beato Mariano.