Sentiero per Rava Tagliata e le Grotte Rupestri


Lunghezza: circa 5 chilometri. Dislivello: 360 metri. Durata: 3 ore. Tipo di strada: sentiero, a tratti esposto con cavo di sicurezza.


Più di duemilatrecento anni e la Via Valeria è ancora lì, ben visibile sulla ripida falesia delle gole, ancora percorribile e persino ancora protetta dalle strutture scavate nel III secolo a.C. Il sentiero per poter calpestare il suo tracciato originario della “rava tagliata” parte dalla strada provinciale tra Raiano e Vittorito, 700 metri dopo il bivio per l’Eremo di San Venanzio, al di là del ponte sul fiume Aterno. Si può parcheggiare in una delle numerose aree di sosta prossime alla strada. Il sentiero inizia alzandosi ripido nella fitta vegetazione di erbe odorose, pini, ulivi e querce, protetto da muretti a secco. In circa 15 minuti, si raggiunge una strada sterrata e un cartello informativo della Riserva, con bella vista retrostante su Raiano. Si va ora a sinistra sulla sterrata, sul bordo di un terrazzo coltivato a ulivi, in località Decontra. Dove la sterrata termina, il sentiero un po’ nascosto dalla vegetazione torna ad arrampicarsi ripido nel fitto bosco e s’inoltra nelle gole, di cui appare lo spettacolare tratto roccioso che custodisce l’Eremo. Risalito un costone roccioso che si stacca da Monte Mentino, si raggiunge il memoriale ad Umberto Postiglione, poeta e maestro di Raiano, con alti cipressi e una lapide. Ripreso il cammino, il sentiero procede a mezza costa, superando un tratto di ripide ghiaie sino alla sommità di un secondo costolone. Da qui diventa visibile la grande parete rocciosa con l’ardita “tagliata” della strada romana. Il sentiero prosegue ora in discesa, in un tratto più ampio delle gole. Qui, chi ha piede esperto ed allenamento, o con l’ausilio di una guida, si può cercare la minuscola e franosa pista, in discesa, malamente attrezzata con corde fisse non controllate, per la grotta dei graffiti rupestri dell’antropomorfo orante, cioè la pittura preistorica identificata come un sacerdote che parla alle folle o guida un culto religioso. La discesa e risalita sono impegnative e ripide, da affrontare sotto la propria responsabilità e conoscenza dei propri limiti. Proseguendo si giunge in breve alla impressionante cengia scavata nella roccia (“rava”) che ospita la strada romana. La si percorre con la dovuta prudenza, facendo sicurezza sul cavo in acciaio, osservando l’ampiezza della carreggiata e i resti della banchina di protezione a valle, indispensabile per la verticalità a picco sul fiume. Dal grande balcone si può ammirare il tratto finale delle gole. L’escursione può terminare qui oppure si può proseguire sul sentiero segnato per altri 45 minuti, fino a raggiungere le rive del fiume.

Per essere sicuri di trovare i graffiti preistorici, vista la difficoltà di indicare un cammino franoso in continua trasformazione, consigliamo di avvalersi di una guida, che potrà anche mostrare con precisione il punto della parete di roccia dove si concentrano le pitture.